Sindbad
Sindbad, won’t you tell us
A story of silence,
Of ancient cities living underground,
Like moles scared to be blinded
By unforgiving lights.
Tell us,
Sailor of olden times,
About a place with hardly any sea,
Ringed by ships spewing fire.
Tell us what the children did
In the thousand and one nights of horror,
When the siren went off?
Did they follow the seductress’ song
To the womb of the earth,
Or were their tender limbs
Scattered in the wind
By incandescent droppings
Of steel birds?
Sindbad, have you lost your tongue?
We need you, ancient adventurer,
For the chess players of power
Conjure false images
To atrophy the heart,
Twist words out of meaning
To plug the brain.
Please spin us a tale,
Where shame glows redder than hot coals
And sorrow flows more bitter than medicine.
(1991)
Sindbad
Sindbad, perché non ci racconti
Una storia fatta di silenzi,
Di città antiche che vivono sottoterra
Come talpe che temono di essere acciecate
Da luci che non perdonano.
Perché non ci racconti
Marinaio di tempi antichi
Di un luogo quasi senza mare
Circondato da navi piene di fuoco.
Perché non ci dici ciò che fecero i bambini
In quelle mille e una notte di orrore
Quando le sirene iniziarono a suonare?
Seguirono forse quel canto da seduttrice
In un rifugio nel ventre della terra
O furono forse i loro teneri arti
Scaraventati al vento
Dallo sterco incandescente
Di uccelli d’acciao?
Sindbad hai perso la lingua?
Abbiamo bisogno di te, vecchio avventuriero
Perché i giocatori di scacchi del potere
Evocano false immagini
Per atrofizzare il cuore
Distorcono il significato delle parole
Per otturare il cervello.
Ti preghiamo: tessici una storia
In cui la vergogna possa ardere più rossa delle braci
E il dolore scorrere più amaro di una medicina.
(1991)