Ora che sai

 Ora che sai

Visioni di ruderi

Con poco eroico contorno di turisti

(Italians che s’intrufolano avanti nella coda)

Forse diventano macerie

Non dissimili alla scia

Lasciata dall’uragano dei tempi

Ora che sai

Che erano policromatici

Che non avevano eletto

Lo scialbo beigeolino

Per distinguersi dai colori

Chiassosi

Di tutti gli altri popoli kitsch

E che invano i tailleurs delle signore bene

Anni settanta

Si erano intonati all’infelice canzone fallace

Della sirena del buon gusto classico

Ora che sai che forse

Un misterioso popolo dei mari

Gli aveva insegnato delle tecniche

Magnetiche

Per spostare i massi ciclopici

Che racchiudevano

La cittadella degli Atridi

E che le stesse tecniche erano state eseguite

A Macchu Picchu

Ora che sai che la parola democrazia

Era vuota allora come lo è ora

Ora che sai

Che dai Fenici avevano imparato

A riconoscere le stelle

E che in Egitto erano nati i loro dei

Ora che sai che la scimmia

Cessò di essere tale scendendo dall’albero

E attraversando su due piedi i continenti

Mischiando il sangue

Con chi già v’era

Imparò a riconoscere i frutti

E si mise a parlare

Forse perchè colpita

Nel DNA da una sequenza virale

Ora che queste cose le sai

Sei pronta a spezzare

La fune che ti lega

Alla zavorra di un passato

Graffito da Byron sulla colonna dorica

Che da secoli lancia

lo sguardo implorante verso il mare?

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